La Residenza
La Residenza d’Epoca Palazzo Riblet si trova al primo piano di un palazzo signorile del Cinquecento ristrutturato in varie epoche, ma soprattutto nel corso della seconda metà dell’Ottocento in occasione di “Firenze Capitale”.
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Soddisfacendo appieno i requisiti storico-artistici, la Residenza è classificata come bene sottoposto al vincolo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo anche in virtù delle sue caratteristiche architettoniche e dei pregevoli affreschi di una delle stanze e dell’ampio loggiato (raffigurazioni delle quattro stagioni).
Dal portone principale si accede all’elegante scala ottocentesca in pietra serena che collega i vari piani. Al primo piano si trova la Residenza d’Epoca Palazzo Riblet, mentre al termine del vano scala al terzo piano, in corrispondenza di una piccola ed elegante struttura extra alberghiera si segnala il grande riquadro raffigurante una “Vigilanza” corredata da simboli ed iscrizioni.
L’attuale denominazione del palazzo deriva dalla Famiglia Riblet, facoltosa e aristocratica famiglia francese che ne divenne proprietaria ai primi dell’Ottocento sino a pochi anni fa. Nel nominare le tre stanze Paolina, Elisa (che si avvalse di una Riblet come dama di compagnia) e Carolina, abbiamo voluto rendere omaggio alle tre sorelle del Bonaparte e quindi al retaggio napoleonico dell’intero Palazzo.
La struttura ricettiva è ubicata in Palazzo Riblet, edificio storico appartenuto a questa facoltosa e aristocratica famiglia francese che ne divenne proprietaria nei primi anni del XIX secolo. Auguste Riblet (1841 – 1910) fu un importante antiquario, amico di Stefano Bardini e consigliere dei più grandi collezionisti europei. Suo figlio Fernand (1872 – 1944) fu allievo del fiorentino Giovanni Fattori e di Leon Bonnat, uno dei maggiori esponenti parigini del verismo d'oltralpe. La proprietà del palazzo restò alla famiglia Riblet sino al 2011, quando morì l'ultima erede, la contessa Angela Franca Riblet-Bargagli-Petrucci.
Palazzo Riblet-Bargagli-Petrucci è posto in Via della Scala, nei pressi di Santa Maria Novella, all'interno della vecchia cinta muraria fiorentina. La strada prende il nome dall'ex Ospedale di Santa Maria della Scala, fondato in questa zona per scopi religiosi ed assistenziali agli inizi del 1.300.
Dal portone principale del Palazzo si accede all'elegante scala ottocentesca in pietra serena, che collega i vari piani dell'edificio, e al corridoio del piano terra che conduce al giardino tergale, realizzato con piante di basso fusto e ghiaia bianca. Le decorazioni più significative presenti nel Palazzo sono del pittore Annibale Gatti, databili tra gli anni '40 e '60 dell'Ottocento, e richiamano la cultura figurativa dei Pittori di storia, attivi a Firenze verso la metà del secolo. Delle molte opere pittoriche presenti nel Palazzo fanno parte una Vigilanza, dipinta nel grande riquadro di copertura del vano scala, e le Quattro Stagioni, incluse in ottagoni circondati da elementi floreali monocromi, realizzate nella Loggia tamponata che affaccia sul giardino. Negli anni della Firenze capitale d'Italia (1861-1875), molti edifici di Via della Scala subirono importanti ristrutturazioni e modifiche architettoniche che, tuttora, li caratterizzano. In particolare, Palazzo Riblet-Bargagli-Petrucci, pur conservando il proprio impianto cinquecentesco, documentato sin dal 1.594, si apprezza per la sua pregevole facciata e la scala di rappresentanza, interventi ottocenteschi che ne fanno uno degli esempi architettonici più qualificati posti all'interno dell'area UNESCO di Firenze.